20121 Rezza
Al centro della valle Cruzzini, Rezza è un paese che ha mantenuto la sua autenticità. La natura che lo circonda è parte integrante del Parco Naturale Regionale della Corsica. C'è anche un centro informazioni del parco all'ingresso del paese vicino al mulino ad acqua e diversi corsi di orientamento. Composto da tredici frazioni "U Chicciolu, E Muricce, Nivale, A Casanova, Rezza, Nucichje, E Scale, Gabia, U Rinaghju, Pedicroci, A Scanafaghjaccia, E Piane, A Chjappa", il paese prende il nome così com'è. spesso il caso in Corsica, di una pianta, qui, una specie endemica di rovo. Ma questo nome di Rezza è efficace solo dal secolo scorso. Nel 1921, infatti, Dominique Nicoli, allora sindaco del comune di Scanafaghjaccia, ricevette una singolare richiesta dall'amministrazione prefettizia. La prefettura, giudicando il nome del villaggio troppo complicato dall'ortografia e dalla pronuncia, ha poi chiesto un cambio di nome. Originario della frazione di Rezza, il primo magistrato ha naturalmente proposto questo nome. E così, con decreto del 23 aprile 1921 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 12 maggio 1921, Scanafaghjaccia divenne ufficialmente Rezza. Per la cronaca: se ci avventuriamo nei boschi della frazione di Scanafaghjaccia nella notte di Natale, possiamo sentire un meraviglioso suono di campane. Secondo la leggenda, le campane della cappella del borgo erano un tempo l'orgoglio dei suoi abitanti, tanto il bronzo che le formava produceva un suono puro. Ma al tempo della conquista genovese e di fronte alla rivolta dei paesani, Genova mandò i suoi uomini a radere al suolo il borgo per rappresaglia. Allertati dal pericolo che li minacciava, gli abitanti avrebbero nascosto le loro preziose campane nella foresta dove nessuno le avrebbe più ritrovate.
No