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Situata su un isolotto al largo di Capo Corso, già nel 1573 una torre della Giraglia era elencata tra le torri costiere che Genova doveva costruire per difendere la Corsica.
La torre, un edificio quadrato in pietra, è oggi di proprietà del Conservatoire du Littoral ed è in buono stato di conservazione.
(L'isola della Giraglia fa parte della Riserva Naturale delle Isole di Capo Corso, quindi è vietato attraccarvi: la torre non è quindi accessibile).
Alta tre piani, come tutte le torri costiere genovesi, la torre è sormontata da una terrazza circondata da merli e affiancata da una guardiola.
Dal XVI al XVIII secolo, la guarnigione della torre era composta da un capo, tre soldati, tra cui almeno un bombardiere, e un addetto ai rifornimenti e al trasporto in barca verso la Corsica.
Il personale proveniva dalla Corsica o da Bastia.
La decisione di costruire fu presa nel 1582 dal signore corso Don Cristofaro Tagliacarne e dal governatore genovese Stefano Passano, con l'approvazione della popolazione locale.
Il 6 ottobre 1583 il contratto di costruzione fu convalidato dall'Ufficio Costruzioni della Torre, con il luglio 1584 come data iniziale di completamento prevista.
I lavori iniziarono sotto la direzione dell'architetto Domenico Pelo.
Tuttavia, i problemi logistici legati alla costruzione su un'isola ritardarono i lavori.
In una lettera del 29 luglio 1584, don Tagliacarne informò il nuovo governatore genovese, Cattaneo de Marini, delle difficoltà di trasporto di viveri e attrezzature da Bastia alla Giraglia e chiese più tempo.
Il governatore inviò una lettera al Senato genovese in cui nominava Bartolomeo de Sarzana come futuro capo della torre.
Nonostante i problemi di approvvigionamento, il 16 novembre 1584 fu completata la seconda volta dell'edificio e il 10 dicembre la torre era quasi terminata.
Il sovrintendente don Tagliacarne inviò al governatore un avviso di completamento alla fine di dicembre 1584.
Egli aveva allora speso 9.311 lire per la costruzione, somma che gli fu rimborsata in seguito alla convocazione degli agenti del Tesoro il 6 febbraio 1585. Per recuperare questo denaro fu imposta una tassa di ancoraggio.
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