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Da Anne il 09/12/2022

Alle terme di Caldanelle, vivere un vero momento di condivisione

Come i romani, un bicchiere di vino alle terme

©NICOLAS WALLON ©NICOLAS WALLON
Nei pressi di Vico, le restaurate Terme delle Caldanelle sono aperte alle viste e di raggiungono dopo un’oretta di cammino. Ci si può godere, in un posto piacevolmente al caldo, un bicchiere di vino e prodotti locali. La regione produce il meglio. Si può così approfittare di un momento di convivialità e condivisione, e prendersi cura di corpo e mente. Riscoprire la vocazione a volte dimenticata dell'idroterapia sull'isola, i benefici dell'acqua. Per una pausa nella Corsica intima
©CORSE MATIN ©CORSE MATIN

 Una passeggiata in mezzo alla natura con l'obiettivo di prendersi cura del corpo e della mente.

Pare ci metta diecimila anni per arrivare fino a noi, tumultuosa, zampillante e calda.  L'acqua delle Caldanelle si fa strada nel sottosuolo attraverso i secoli prima di risalire all'aria aperta non lontano dal paese di Vico. È lì che sarebbe stato individuata in epoca romana e utilizzata per alleviare i problemi della pelle. Perché sottoterra, quest'acqua a 34 gradi tutto l'anno è ricca di zolfo e sviluppa batteri benefici, elemento che conferisce a questa sorgente il suo carattere unico e particolare.

O meglio, a queste sorgenti, perché qui l'acqua sgorga in più punti ed è più o meno carica di componenti benefiche

Dimenticato nel dopoguerra, il sito cadde in rovina così come l'albergo per gli ospiti delle terme. Che venivano qui a trascorrere una ventina di giorni per curare le loro patologie. Se l’aspetto-cura non è più d’attualità, il luogo è stato però recuperato, liberato dai e in parte ricostruito per accogliere i visitatori.

Il luogo è rimasto lo stesso, da apprezzare con rispetto e ne vale la pena. Venire a godere delle acque delle Caldanelle è un processo di coinvolgimento. Come durante un ritiro spirituale, occorre avere una motivazione forte e percorrere a piedi tre chilometri di sentiero per raggiungere l'edificio e i suoi proprietari, Antonia e Andrea. Durante tutto l'anno propongono un'ora di bagno accompagnata da un aperitivo degustazione di prodotti locali a filiera corta, comprese le ceramiche utilizzate che sono del posto.

L’accoglienza viene fatta all'ombra dei salici, su una bella tavola rotonda. Il fiume Sagone scorre a una decina di metri di distanza. Il canto dell’acqua è a tratti disturbato solo dal rintocco delle campane e dal belare delle pecore dei proprietari. Che ricevono gli ospiti nella loro casa, su questa terra carica di una storia familiare che cercano di trasmettere e condividere. Una condivisione che comincia con la scoperta della loro azienda di coltivazione di ulivi lungo il sentiero e continuaper tutto il soggiorno. Con un bicchiere di vino in mano, ci si  immerge nella vasca per il bagno termaòe. Il tetto è stato ristrutturato, il pavimento restaurato ma i muri non sono stati spostati. L'unica finestra non è stata vetrata e lascia entrare tutti i suoni dei dintorni.

All'ingresso della camera è stata installata una stufa per poter godere dei bagni anche nelle giornate più fredde dell'anno. A lato della stanza, l'acqua fuoriesce verso il fiume attraverso un piccolo canale scavato nella pietra. E si possono vedere delicati filamenti bianchi che si formano lì, un aggregato della sostanza misteriosa che compone quest'acqua.

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Dalla memoria degli anziani, la gente del posto è sempre venuta a prendere quest'acqua per approfittare delle sue virtù in casa. Molto spesso i visitatori riempivano un recipiente direttamente presso la fontana adiacente all'edificio che ospitava le terme. Le terme perché se oggi è accessibile solo una piscina, quella che prima era riservata alle donne, anche la seconda sarà a sua volta rapidamente riabilitata.

Le terme di Caldanelle  offrono un'esperienza autentica in un luogo intriso di una ricca storia che continua grazie all'amore di Antonia e Andrea e alla curiosità dei visitatori alla ricerca di un momento semplice, conviviale e intimo. Si viene qui per scoprire un pezzo di patrimonio, per ricaricare le batterie e trascorrere un momento fuori da un tempo che troppo spesso ci fa dimenticare che l'essenziale è nella condivisione.

 

Convento di San Francesco

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Nel villaggio di Vico si trova un convento risalente al XV secolo che custodisce alcuni tesori classificati Monumenti Storici, come il più grande crocifisso ligneo policromo della Corsica. Oggi il convento è abitato dai Missionari Oblati di Maria Immacolata. Il convento Saint-François   ovvero di San Francesco è una delle meraviglie nascoste dell'isola che meritano di essere valorizzate. Tra modernità e rispetto della tradizione, l'edificio dalla forma originale è ricco di sorprese ed è aperto alle visite tutto l'anno.

 

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Prodotti locali

 

La microregione Cinarca è ricca di artigiani e produttori che offrono oggetti e prodotti di qualità. Laboratori di ceramica, coltelleria e gioielleria e produzione di prodotti del territorio. Non mancano gli indirizzi per acquisti interessanti e per scoprire il savoir-faire della regione durante una visita. Questi professionisti, referenziati dagli uffici turistici, aprono le porte con piacere per condividere un momento di convivialità.

 

Villaggi abbandonati

 

A poca distanza da Vico si trovano borghi abbandonati, vestigia di luoghi di vita abbandonati a favore di borghi più importanti che offrivano di una maggiore qualità di vita e di comodità. Le frazioni di Muna  e Tassu  non si sono adattate alla modernità e, a poco a poco, gli abitanti se ne sono andati. Lasciandosi alle spalle vicoli, case, fontane e lavatoi. Dei siti da scoprire come un viaggio nel tempo.

 

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