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Da Anne il 12/12/2022

Christian Orsucci, lo spirito collettivo

I viticoltori corsi hanno il senso della condivisione

Prima di apparecchiare la tavola delle feste, Settimana ha chiesto loro di parlare della bottiglia dell'altro, quella del viticoltore amico e vicino. Naturale in una professione che si declina spesso in modo collettivo…

La richiesta potrebbe sembrare incongrua: invitare viticoltori e vignaioli a parlare delle bottiglie di un altro, quando si imbandisce la tavola delle feste. Ma la cultura della vigna e del vino sono sufficientemente tinte di passione ed emozioni, e aperte a questa condivisione.

 

Tutti così si sono così prestati al gioco, quello di abbinare il vino di un altro a un piatto o a una pietanza, talvolta per complicità con i vignaioli scelti, sempre con ammirazione e orgoglio per il lavoro compiuto.

 

Il lavoro del vino si legge infatti sui  tempi lunghi , i capricci della vite, la maturazione delle uve, la vinificazione della vendemmia, l'invecchiamento, infine l’evoluzione nel tempo. Riflette l'enorme passo avanti compiuto dai vigneti corsi, un passo da gigante per tutti gli amanti del vino.

 

Questa selezione si è così animata da un'altra certezza. Quando si scelgono i vini che accompagneranno i pasti delle feste, non è più necessario cercare altrove. Qualunque sia il colore, o l'armonia ricercata, i viticoltori corsi, sia che lavorino in una cantina privata o in un gruppo cooperativo, sono in grado di portare la giusta nota. E soprattutto il tocco di un'identità, di un'originalità che ormai si è fatta strada: sciaccarellu, niellucciu, vermentinu, biancu gentile, minustellu, carcaghjolu neru, la gamma dei vitigni autoctoni oggi è così ampia che offre abbinamenti e cuvée davvero originali.

 

Éric Poli, Christian Estève, Gilles Seroin, Pierre Acquaviva, Christian Orsucci, Jean-Baptiste de Peretti Della Rocca, Marie-Brigitte Poli, Françoise Giudicelli si sono così dimostrate delle guide esperte. Amano il loro lavoro e il vino, questo è certo. E, un tocco d’anima in più, il loro piacere è gourmand.

 

Christian Orsucci, lo spirito collettivo

 

A capo di centinaia di produttori e del gruppo più potente dell'isola, Christian Orsucci (Cave d'Aleria) ha lavorato duramente per cambiare l'immagine della cooperazione vinicola in Corsica.

La Cave di Aleria si sta così rinnovando in termini di vinificazione, attingendo il meglio dai vitigni autoctoni, lanciandosi a sua volta in cuvée innovative, spesso all'avanguardia. Sarà una delle uniche eccezioni a questa sequenza, ma la sua cuvée L'Eterna, un Vermentinu 100% affinato in anfora, può accompagnare i formaggi delle feste, con le sue "note di albicocca e pesca di vigna". Sono state prodotte 4000 bottiglie, segnale, insieme ad altri, che le cantine “cooperative” possono interessarsi anche alle micro-cuvée.

Sul capretto in salsa, spesso presente nei menù di festa, Christian Orsucci propone il vino Storia di Corni Mozzi del Clos Culombu che, sulla denominazione Calvi, eccelle appunto in queste cuvée dal carattere confidenziale. "Un naso potente, una bocca molto strutturata", aggiunge l'enologo.

Anche i vigneti della Cave d'Aleria attingono alla dolcezza degli stagni. Le ostriche sono sempre presenti nei pranzi di festa. Pumonte blanc d' Alzipratu , ancora un Vermentinu, sempre a Calvi, è la scelta di Christian Orsucci, un vino "elegante, vivace" che può accompagnare anche il pesce

©Magali Cancel CIVCORSE ©Magali Cancel CIVCORSE

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